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Macelleria di me

13,90 

IL LIBRO

Avvezza al romanesco, Maddalena Capalbi riprende in queste pagine la lingua italiana e la maneggia come una slitta leggera e affilata che corre veloce sul manto bianco che copre i vasti prati invernali: la poesia della tradizione intramontabile; o come uno scafo che solca l’immenso mare d’estate con la dolce spinta di un aliseo: la necessaria sperimentazione.

La raccolta comprende cinquantotto componimenti con un poemetto finale che rappresenta una rinascita, un compimento, che non la farà più supplicare: Se potessi…, ma affermare: Posso!

L’AUTRICE

Maddalena Capalbi

 

COD: 9788898703326 Categoria: Tag:

Descrizione

Un lungo viaggio verso la conoscenza di sé stessa

Così Massimo Moraldi nella Prefazione:

Maddalena Capalbi issa finalmente le vele e parte per un lungo periglioso viaggio che la porterà verso la sua meta più ambita: la conoscenza di sé stessa.
[…]
Capalbi maneggia l’italiano come una slitta leggera e affilata che corre veloce sul manto bianco che copre i vasti prati d’inverno: la poesia della tradizione intramontabile; uno scafo che solca l’immenso mare d’estate con la dolce spinta di un aliseo: la necessaria sperimentazione. Non la fermano le stagioni, perché ne ha sempre una da narrare: qui lo fa con una tecnica molto raffinata, anche se il titolo della silloge induce a pensare a cruente evoluzioni di operatori in camice bianco e grembiulone, con sfumature rosso horror, su quarti di carne che non hanno più nobiltà, se non nel ricordo della mitica sacerdotessa Io che Zeus innamorato e protettivo trasforma in giovenca. E la cura non sarà minore. Il corpus poetico è non solo quantitativamente importante ma si impone per il suo stesso taglio, che valorizza e rende unitario il tutto anche al di fuori della “macelleria”, cui l’autrice volontariamente si assoggetta, rifilando col massimo rigore i suoi versi.

Paola Zan mette l’accento invece su

come Maddalena Capalbi, in questa silloge, generi, tra lei ‘integra’ e il suo frammentato vissuto, una superficie di contatto sfaccettata fatta di specchi che riverberano, di immagini peculiari e puntuali, infinite scintille di sensitività. I suoi versi sciolti imbrigliano e conducono il lettore per binari insospettati all’acme del senso e della sensualità, rivelando grande impegno nella ricerca di sé, e non solo (dalla Postfazione).

 

1 recensione per Macelleria di me

  1. Stefano F.

    Riaffiora l’equilibrio, tema cruciale dell’esistenza. Ecco la discesa con una scala instabile sul terreno insidioso dell’amore, che tutti sperimentiamo…
    Parole chiare e dense di lucidità.
    Stefano F., Cremona, gennaio 2024

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