Descrizione
Un racconto allegorico permeato dello spirito di Paulo Coelho, Antoine de Saint-Exupéry, Khalil Gibran, Marylinne Robinson e Richard Bach.
Un viaggio all’interno di se stessi
Il fiore nel deserto narra una storia che può essere letta con diversi gradi di approfondimento. Il suo primo livello, più superficiale, è la cronaca del percorso che Sati, il protagonista, compie attraverso la propria vita e di quei viaggi che compie durante la vita, dapprima bambino, poi adolescente, quindi uomo, padre, ed infine nonno. Ad un livello più profondo, echeggia ciò che sta dietro l’indaffaratezza della nostra vita, al di là dei nostri pensieri così insistenti e delle nostre radicate credenze.
La narrazione diventa un’allegoria ispirata e commovente dello spiegarsi della vita del protagonista attraverso l’apparente vacuità e durezza del vasto deserto. La semplicità, la calma e la profondità del racconto sono in sintonia con qualcosa di profondo e presente in tutti noi: con la natura essenziale del viaggio che tutti condividiamo, un viaggio senza inizio né fine, l’irrinunciabile viaggio del cuore e dell’anima. Un viaggio interiore metafora di un viaggio fisico.
Ne Il fiore nel deserto si parla di quel luogo caratterizzato dal significato, dall’essere, dal cambiamento; quel luogo che tutti noi conosciamo, anche se non sempre la consapevolezza di questa conoscenza ci è evidente. Al centro di questo luogo possiamo incontrare quella paura che Marianne Williamson ha meravigliosamente descritto ne Il ritorno all’amore: ‘La nostra paura più profonda non è di essere inadeguati. La nostra paura più profonda è di essere potenti oltre ogni limite.’ Siamo nulla; siamo tutto.
L’interesse e le reazioni provocate dalla lettura de Il fiore nel deserto sono state straordinariamente positive, sia negli adulti sia nei più giovani, e questo indipendentemente da eventuali percorsi personali di ricerca. Molti genitori hanno riferito come i loro bambini più piccoli hanno amato la storia che veniva loro narrata, percependo istintivamente quel calore e quella tranquillità emessi dal libro. E la pienezza con cui questi elementi vengono percepiti hanno generato un apprezzamento che ha coinvolto, e sta coinvolgendo, decine di lettori: il passaparola ha portato alla stampa di tre edizioni nell’arco di pochi mesi, dall’estate 2009, quando la prima edizione è stata messa in commercio.
L’autore, Neil del Strother, giornalista e psicologo inglese, ha concepito ed iniziato la stesura de Il fiore nel deserto, il suo primo libro, durante un pellegrinaggio lungo gli 800 km del Cammino di Santiago de Compostela. Questo antico percorso attraversa tre magnifiche catene montuose, erose dal tempo, e la Meseta, una vasta pianura, desolata e bellissima, aperta e semplice. Sotto vari aspetti, il percorso lungo il Cammino è una lunga e lenta camminata nella semplicità: il libro è cresciuto in questi spazi.
Il programma Lettura Pensata 2010-2011 – Ufficio Scolastico Provinciale di Belluno
Le due edizioni del libro, quella inglese e quella italiana, sono state selezionate per il programma “Lettura Pensata” nell’attuale anno scolastico (2010-2011) dall’Ufficio Scolastico Provinciale della Provincia di Belluno.
Il programma “Lettura Pensata” coinvolge gli studenti delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo e secondo grado, invitandoli a partecipare ad un concorso (il cui premio consiste in libri o buoni libro) nel quale è necessario preparare dei testi scritti o disegnare elementi grafici ispirandosi alla lettura dei libri scelti e seguendo delle linee guida coordinate dagli insegnanti.
Il fiore nel deserto e The Flower in the Desert fanno parte della rosa di volumi selezionati, l’edizione italiana per le classi quinte delle scuole primarie e l’edizione inglese per le scuole secondarie superiori.
Hanno detto
Neil ci guida in un viaggio attraverso le emozioni della vita illustrando il dono dell’amore che è disponibile a ognuno di noi quando ci apriamo e ci abbandoniamo alle nostre paure più grandi e comprendiamo il dono che vi si trova dentro.
Leggete questo libro e sentitevi ispirati.
Brandon Bays, autrice del bestseller internazionale The Journey
Una splendida allegoria del nostro tempo, delle stagioni della vita, di riconquista del potere interiore.
Questa è una storia da condividere con chi amate.
Jonathan Horwitz, co-direttore del Centro Scandinavo per gli studi sciamanici
Il fiore nel deserto parla dell’anelito insito nel cuore di molti di noi di avere accesso diretto alla natura infinita e vivere la nostra vita da un centro di amore puro, di pace e libertà senza confini.
Naraya Urban-Winterfeldt, businesswoman, workshop leader
Questo libro è sbalorditivo… semplicemente così puro e bello.
Cate Mackenzie, artista, life coach e workshop leader
Se avete apprezzato L’alchimista e vi si siete commossi leggendo Il Profeta, la vostra anima si solleverà leggendo Il fiore nel deserto. Una straordinaria storia ben costruita.
Gareth Lloyd, giornalista scientifico
Links
Il sito dell’edizione originale del libro www.theflowerinthedesert.com
Conversazione di Neil con Barry Durdant-Hollamby su The Mystery Bar
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Luca Vitali –
Il fatto che il cammino nel deserto culmini in un’epifania, e che questa sia un fiore non è melensaggine, ma la necessità di vedere certe cose senza veli, Buddha era tutto tranne che melenso, no? Ebbene, se il cammino di Santiago (per come lo vedo da lettore di resoconti altrui) è un tendere a una meta, a uno sbocco verso l’oceano, un immenso e dolente camminare di sofferenza che sfocia naturalmente nella distesa sterile e salata dell’infinito, un limite esterno in cui l’individuo si perde o con cui quanto meno si deve confrontare (sto parlando di coordinate geografiche e mentali, non di quelle interiori, non di esperienza individuale ma di simbologie del camminare), di dissoluzione e unione cosmica, ecco che invece nel racconto di Neil del Strother il cammino nel deserto diventa incontro e soprattutto frutto (la bellezza guarda un po’), e quindi senso; l’individualità si apre e sboccia, e gentilmente, silenziosamente, diventa forza d’esempio e fattore di promozione sociale.
Luca Vitali, 2011