//Architetto di Comunità: l’intervento di Giustizia Riparativa all’interno degli Istituti Penitenziari

Architetto di Comunità: l’intervento di Giustizia Riparativa all’interno degli Istituti Penitenziari

19,90 

IL LIBRO

Architetto di Comunità: l’intervento di Giustizia Riparativa all’interno degli Istituti Penitenziari è il primo quaderno del nuova collana Quaderni sulla Giustizia Riparativa e la Mediazione Dialogica.

Il tema […] sono gli Istituti Penali. Se financo i diritti umani sono in crisi in questi contesti, allora – a maggior ragione – serve dotarsi di altri presupposti per provare a riconfigurare la gestione. Il Paradigma Riparativo, attraverso i presupposti che lo caratterizzano secondo la prospettiva dialogica e tenendo come punto fermo l’obiettivo di Coesione della Comunità, ci consentirà di poter osservare gli Istituti Penitenziari e le criticità che lo caratterizzano, per poi far convergere tali riflessioni verso proposte di lavoro e intervento al suo interno.

GLI AUTORI

Clizia Cantarelli

Laura Rondello

Guido Pasquale

Michele Romanelli

Gian Piero Turchi

 

Descrizione

Dalla Introduzione

(…)
Ecco che allora, con questo Quaderno, si prosegue con la declinazione operativa dei riferimenti teorici e metodologici dell’Architetto di Comunità, avviati con le precedenti uscite di questa Collana, la quale trova ora come ambito di applicazione quello degli Istituti Penitenziari e il rischio di recidività.
Così, il presente Quaderno si propone come riferimento operativo per i professionisti che, a vario titolo, operano all’interno degli Istituti Penitenziari e si trovano a gestire le criticità che si generano negli assetti interattivi propri di tale ambito e che intervengono avendo come fine ultimo la Coesione della Comunità.

Nella Prima Parte viene fatta la descrizione degli elementi a cornice del profilo di ruolo, ovvero i riferimenti teorici e metodologici propri dell’Architetto di Comunità e la loro declinazione all’interno degli Istituti Penitenziari, considerando le peculiarità tanto del Paradigma Riparativo, quanto del Paradigma Sanzionatorio.

Nella Seconda Parte del testo si presentano cinque proposte di format di intervento, costruite secondo i riferimenti dell’Architetto di Comunità e volte a perseguire l’obiettivo sovraordinato di Coesione della Comunità. I cinque format si propongono di coinvolgere la popolazione detenuta, gli attori del territorio e gli operatori dell’area educativa e della sicurezza. Strumenti operativi a disposizione per l’erogazione degli interventi, sono l’analisi delle modalità discorsive che si possono rilevare negli assetti interattivi che si generano negli Istituti e l’anticipazione e gestione delle implicazioni che si possono generare sia all’interno degli stessi sia nella Comunità nella sua interezza. Peculiarità delle proposte è configurare ogni ruolo dell’assetto interattivo come risorsa coinvolgibile nell’intervento, in quanto ruolo chiave nel poter offrire un contributo che concorre a rendere coesa la Comunità interna ed esterna agli Istituti, o a frammentarla.

A corollario delle due sezioni, ne è presente un’ulteriore, l’appendice. L’Appendice A, con l’obiettivo di favorire la padronanza dell’ambito in cui si applicano le proposte di questo scritto, che presenta un approfondimento dedicato alla descrizione del contesto e struttura degli Istituti Penitenziari. L’Appendice B che contiene la Tavola Semi-radiale dei Repertori Discorsivi, ovvero gli elementi su cui il ruolo di Architetto di Comunità fonda la gestione dell’interazione.

Nella sezione terminale dello scritto, è inserito un “glossario essenziale” contenente le definizioni dei costrutti oggetto del Quaderno.
Infine, si sottolinea che quanto proposto in questo Quaderno risulta coerente a quanto prospettato con la Riforma Cartabia (D. Lgs. 10 ottobre 2022, n. 150)4, che, definendo norme regolatrici in materia e prendendo a riferimento le molteplici disposizioni già presenti in ambito nazionale ed europeo5, fa acquisire, per la prima volta alla Giustizia Riparativa, una disciplina organica all’interno dell’Amministrazione della Giustizia italiana.
Senza entrare nel merito dell’analisi della Riforma Cartabia – operazione che richiederebbe uno scritto dedicato – tra le norme che si portano all’attenzione per i fini di questo scritto, si considerino quelle che aprono alla possibilità di accedere a programmi riparativi per qualsiasi reato a prescindere dalla gravità, e di presentare la richiesta per tale accesso, in ogni stato e grado del procedimento6.
Questi aspetti della Riforma mettono in chiaro che la Giustizia Riparativa vale anche per l’esecuzione penale interna.

Clizia Cantarelli. Laura Rondello, Guido Pasquale, Michele Romanelli, Gian Piero Turchi

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