COMMENTI
Poesia sull’Altrove
AA. VV., a cura di Paola Zan
È un rimescolamento di idee fantastico con incursioni in tutti gli strati del sapere. Trovo che ognuno degli autori abbia raggiunto qui un obiettivo comune: manifestare pieno rispetto per la natura in contrapposizione al danno che effettivamente l’uomo le procura. Siamo arrivati alla consapevolezza.
Vittoria Cioli, Viareggio, giugno 2024
Poesia sull’Estinzione
AA. VV., a cura di Paola Zan
… In perfetta linea con il mio sentire e con quello dei Medici per l’Ambiente (www.ISDE.it).
Lettura molto condivisibile. Che risulta formativa anche per l’interessante prefazione di Paola Zan.
Valerio Gennaro, Genova, gennaio 2024
Macelleria di me,
di Maddalena Capalbi
Riaffiora l’equilibrio, tema cruciale dell’esistenza. Ecco la discesa con una scala instabile sul terreno insidioso dell’amore, che tutti sperimentiamo…
Parole chiare e dense di lucidità.
Stefano F., Cremona, gennaio 2024
Filastrocca Sciocca e Farlocca / Gratta Gratta ci s’imbrocca
di Paola Zan
…mi sono soffermato su Lo Stivale del Tempo che ho trovato particolarmente toccante. Questo componimento mi ha come …staccato da terra… e portato su un piano di riflessione profonda. Cosa sono, e cosa voglio essere? Come trovare un equilibrio fra desiderio e responsabilità?
Stefano F., Cremona, gennaio 2024
Tenera Dura la Vita
di Vittoria Cioli, a cura di Paola Zan
… sto sorseggiando il libro di Vittoria Cioli Tenera Dura la Vita, come si fa con un profumato e dolce caffè.
Bella l’introduzione di Paola Zan, che fa conoscere l’autrice.
Sono rimasto colpito da una strofa della poesia È Vero, che recita così:
È vero, le donne
senza amore
muoiono da vive.
Ma piangono di più,
per un desiderio
esaudito.
Sono avvinto. Mi tocca particolarmente.
S., Pavia, gennaio 2024
Er core de noantri. Duetto romanesco
di Maddalena Capalbi e Massimo Moraldi
…Trasuda un sentimento doloroso…
Sono anni che manco da Roma…
Granne … Vennicato? Ecco io sono nato a Tivoli! Il romanesco da noi in realtà è… tivolesco … tivolese, tiburtino!
Ma posso di che ‘sto libbro m’è piaciuto …
Bello, me so propio divertito.
Franco O., Pistoia, gennaio 2024
Filastrocca Sciocca e Farlocca / Gratta Gratta ci s’imbrocca
di Paola Zan
Un libro che rivela un’anima che con ironia e gioia spazia e si apre alle sperimentazioni della vita con arte e gratitudine alla natura.
Fabrizia Bortoliero, Premilcuore, giugno 2023
Tenera Dura la Vita
di Vittoria Cioli, a cura di Paola Zan
Tenera dura la vita per Vittoria… Tenerla la dura vita! …o soffice, leggera e pesante, come le nuvole che dipingeva Marina Abramović da giovane..
Olja, Spalato/Milano, giugno 2023
Poesia sulla Pelle
AA.VV., a cura di Paola Zan
Scriviamo. Tutti. Alcuni hanno in dono la poesia: una parola diversa, che trasporta al di là della pagina secondo sonorità, immagini e traslazioni più e meno conscie. Sta poi alla capacità metaforica del lettore sciogliere le inconsapevolezza dell’autore. Oggigiorno, d’altronde, dopo la beat generation, dopo i figli dei fiori, dopo Bukowski, si predilige spezzare anche le parole e andare per sinestesie e accostamenti distopici.
Ph. Leana Rota
Tecla Terazzi, giugno 2023
Filastrocca Sciocca e Farlocca / Gratta Gratta ci s’imbrocca
di Paola Zan
Mi piacciono queste filastrocche. Sono leggere: Zan non usa un linguaggio forzatamente aulico e ricercato… Ho sempre diffidato della poesia per questo motivo! Mi avvince questo libretto agile. Utilizza abilmente la formula della filastrocca ma veicola messaggi densi e significativi che corrono veloci e colpiscono dritto al cuore.
Beppe, Genova, novembre 2022
Filastrocca Sciocca e Farlocca / Gratta Gratta ci s’imbrocca
di Paola Zan
Spezzoni di vita, esistenze sfilacciate e sfibrate come tessuti lisi, pelli raggrinzite e lacerate dall’usura. Eterne e medesime storie degli umani, rinverdite da nuovi ardori, poi adombrate, e ancora di umori accese, infiammate di passioni. Eterno ritorno del medesimo nietzschiano, ciclico come la vita e lineare come la consapevolezza che non ci sia cosa che non declini. Ciò che è stato e non è più torna ad essere in inesauribili reincarnazioni. La poesia di Paola Zan echeggia del tempo di chi calca la terra coi piedi inguantati in morbidi stivali nel tentativo di affermare la bellezza ad ogni passo e a tutti i costi, e di rivoltarsi alla putredine del consumo di tutto. Versi ecologici attraversati dal rifiuto del superfluo, dell’inutile; il disgusto per l’immondizia tutta che ci circonda e asfissia il quotidiano. Un lamento accorato, una rivolta contro certa operosità (dis)umana rea di sovrapproduzioni che ingombrano e sviliscono l’esistenza.
Piero Sbaffi, Senigallia, ottobre 2022
Poesia sulla Pelle
AA.VV., a cura di Paola Zan
Tra le righe, messaggi inediti: scoprirete originali punti di vista e rivivrete intimità quasi del tutto perdute. La lettura di questi brani consente di recuperare senso di pace e densità di contenuto. Nomi, impressioni, emozioni. Risuonano le voci dei poeti, le loro parole si diffondono, narrano di esperienze vive!
Al poeta basta poco per essere felice… Essere letto e ascoltato.
Grazie a Paola Zan e a overwiew editore per questa bella occasione di condivisione
Ada Eva Verbena, settembre 2022
Poesia sulla Pelle
AA. VV., a cura di Paola Zan
Quello che c’è di più profondo nell’essere umano è la pelle. (Paul Valéry)
E c’è da dire che lo scrittore, poeta e filosofo francese aveva addirittura abiurato alla posizione di maestà che la poesia aveva raggiunto nella sua vita per merito soprattutto di André Gide e di Stéphane Mallarmé.
Ogni poema che non avesse la precisione esatta della prosa non ha nessun valore.
Così Paul Valery aveva tirato le fila della complicata vicenda, nientedimeno che al cospetto del fantasma di François de Malherbe. Ma pace fu fatta, e Valery si accorse del fatto che la poesia vantava limiti difficilmente valicabili. Come quelli della pelle, appunto quello che c’è di più profondo nell’essere umano.
Non hanno mancato di accorgersene i poeti che Paola Zan, con cura certosina e garbo da orafa, ha abilmente selezionato per questa raccolta, piccola di fatto nelle dimensioni per essere maneggiata con facilità, ma grande nei contenuti e nella vasta gamma di capacità espressiva ed espositiva.
Un viaggio che porta il lettore oltre i confini della pelle.
La pelle è un sottile foglio di tessuto che avvolge il corpo. Fisiologicamente essa è un organo piuttosto semplice; dal punto di vista sociale e psicologico, invece, è un organo altamente complesso. La pelle è un confine tra il mondo esterno e quello interno, tra l’ambiente e il proprio sé. Così l’antropologo e sociologo David Le Breton. E dello stesso avviso è overview editore che, nella collana “Parole sul Territorio”, scava oltre l’epidermide e, attraverso i filtri dell’esposoma, individua le modalità che influenzano reciprocamente pelle e ambiente.
La pelle, dunque, come osservatorio privilegiato.
Dal suo posizionamento anatomico “on the border” gode di una vista privilegiata sul mondo, sulle cose, sulla vita. Talvolta “disumana”, come in Scherzi?, di Maurizio Gabbana. “Antenna intoccabile”, secondo Giovanna Beneduce in Membrana dell’anima. Quella stessa anima di cui “l’emozione è la pelle”, secondo me in Emozione. È addirittura la “casa”, secondo Erasmo da Paravello in Nudo guardo l’orizzonte e Titta V. in Identità. Clara Bartolini ne dà una particolareggiata panoramica in La nostra pelle. L’erotismo di Maddalena Capalbi traspare in La pelle, sublimando il senso del tatto come “mano di Eros” nel riportare l’organo sensoriale per eccellenza alla dimensione “divina” che gli spetta, se non altro per ritrovarsela dopo una improbabile quanto taumaturgica resurrezione.
La pelle, dunque, cavalcavia fra l’immaterialità dello spirito che filtra e la realtà delle cose tangibili. Un cerchio difficile da far quadrare.
Si può tentare di farlo appellandosi al capolavoro La pelle, chiosando come ha scritto Milan Kundera: “Nella Pelle Curzio Malaparte «con le sue parole fa male a sé stesso e agli altri; chi parla è un uomo che soffre. Non uno scrittore impegnato. Un poeta»”.
Ed ecco, quindi, che la soluzione la si può, anzi la si deve trovare nella poesia. E stavolta per non farsi male. Alla peggio una piccola abrasione all’anima emozionata.
Massimo Moraldi, Roma, agosto 2022
Filastrocca Sciocca e Farlocca
di Paola Zan
Con Filastrocca ho tutta la serie pubblicata finora e curata da Paola Zan.
Sento una forte vitalità, una bella energia.
Non sono immagini ferme… Mi sento trascinata.
Interessante acuta descrizione di varie umanità. Non è lagna introspettiva.
Alle volte sento inciampi ritmici, che però sono funzionali.
Lo vedo un lungo racconto di vita stimolante e perfino urticante, con una galleria di figure umane che assume il valore dello studio antropologico.
Roberta C., Faenza, luglio 2021
Le rondini di Moccone
di Gino Sinatra
Libro stupendo, mi ha ricordato Fellini, Woody Allen, Proust… indimenticabile
Anna Rigano, Siena, luglio 2021
Filastrocca sciocca e farlocca
di Paola Zan
Altro che sciocca e farlocca!
Patrizia S., Vicenza, luglio 2021
Tenera Dura la Vita
di Vittoria Cioli, a cura di Paola Zan
… la poesia nella scuola entra come elemento liberatorio, benvengano i corsi di scrittura…
Elena Angelini, Roma, luglio 2021
Poesia sull’Estinzione
AA. VV., a cura di Paola Zan
Alba, che ha lavorato al giornale radio e a Chiamate Roma 3131 con Franco Moccagatta, ne ha viste tante…
Trovo questo libro particolarmente aderente alla realtà. Ora mi immerge nelle poesie!, guarda che io so’ critica, non risparmio nessuno.
E per motivi che non riesco a definire, trova rilevante da un punta di vista puramente emozionale le poesie di Tiziana Sagazio, L’impercettibile fine, Il nuovo silenzio, Come.
Alba, Giove (TR), giugno 2021
Poesia sull’Estinzione
AA. VV., a cura di Paola Zan
C’è un brano in tedesco! E la traduzione dal greco antico dell’Agamennone di Eschilo! Doppia sorpresa… mi ci ficcoooo
Annalisa S., Ferrara, 2021
Poesia sull’Estinzione
AA. VV., a cura di Paola Zan
Apro a caso e leggo le parole dell’ingegnere anonimo: sono pienamente d’accordo! Libro gustoso, pare…
Sandra S., Ferrara, giugno 2021
Ho conosciuto Paola davanti a un portone estremamente affollato della Casa delle Donne nel giugno del 2016. Quel portone ci teneva strette, sotto un diluvio che sembrava universale. Non si poteva più rientrare, le porte interne erano state chiuse da un custode, né uscire, non avevamo ombrelli, non arrivavano taxi. Tenute su un solo piede, con la mano attaccata al portone, si iniziò una conversazione surreale che, data la situazione, non sembrava avere fine. Poesia , biografia, motti di spirito a rallegrare gli animi inquieti, sconvolti da quel finale poetico inaspettato, da quella natura imperiosa che ci aveva bloccato. Le voci si incrociavano, non tutto ci era chiaro in quella grande confusione, sempre attaccate al portone ci scambiammo indirizzi. Ci scrivemmo tutte quante, poi ci fu una naturale selezione, solo con Paola continuai una lunga conversazione, che comprese anche le nostre mamme, e dipese penso da affinità e carattere.
Mi piacque la sua poesia, l’ascoltai con attenzione, mi sembrò subito nuova, nel panorama poetico nazionale, una poesia giocosa, un po’ rara di questi tempi, molto seri, molto truci.
E’ una nipotina di Cecco? Pensai! Angiolieri, certo!: . Ho riletto ora quelle poesie: Ho conosciuto un vedovo. Murales. Vergine e Loy. Confermo il mio giudizio. Non conosco tutte le altre, ma spero non mi abbia tradito perché vuol dire che al meglio si sarà espressa la sua vena. Ma se la strada è stata un’altra, tanti auguri Paola, la sosterrò.
Pasqualina Deriu
aprile 2021
Paola Zan, biologa e naturalista, fa scorrere in sé la poesia come gli elementi chimici; fa versi danzanti che riportano con ironia e limpidezza il passare inesorabile delle cose. Fatti del mondo passano via con leggeri tocchi, e con tocchi affettivi fa entrare nei libri che crea le genti sue contemporanee: ne nascono raccolte colorate, spigliate, mai immusonite, aperte alle sperimentazioni.
Claudia Azzola
aprile 2021
Dissoluzione,
sfuoco me stessa.
Non sono un dagherrotipo,
ma un’orchessa!
Flavio Malaspina
Compare in Paola Zan, in recente sua poesia, un’epica improvvisa rivelatrice di segrete cose, come se, da analogie e da narrazioni interne, sorgesse un paesaggio di un fiabato pensare, tradotto in rima. La pronuncia è chiara, scandita in narrazioni, una seconda vita più intima che si celava: i Ritratti di un volto le case – tane, storie di infanzia abusata, e nella boscaglia un telo naturale, un correlativo oggettivo che si fa strada che ha protetto tutto. Un andamento ballabile, una registrazione attenta e fedele, da reporter dell’anima.
Maria Pia Quintavalla
aprile 2021
Poesia sugli Stivali
AA.VV. a cura di Paola Zan
Tenera Dura la Vita
di Vittoria Cioli, a cura di Paola Zan
Brava Paola, […] due libri […] professionali, una buona grafica.
Bei testi.
Complimenti.
Carlo Occhini, 2021
Poesia sull’Estinzione
Aa.VV., a cura di Paola Zan
Ciao Paola, ho guardato […] il nuovo libro… davvero bello e belle le poesie tanto… bravissima poi siamo in tanti🍀🙏🏻
…
Il nuovo libro sull estinzione e’ un ottimo lavoro con poesie davvero interessanti. Grata di farne parte. Bravi Paola Zan e l’editore Julian Adda.
Serena R., 2021
Ti articolo il concetto. Tu, amica mia, hai la capacità straordinaria di seguire e di dar vita, ossia di applicare nel reale, ciò che l’ispirazione del momento, ossia l’idea, ti suggerisce. Questa capacità è una prerogativa delle maschere del nostro teatro, quello dell’Arte, dove gli attori recitano all’improvviso, ossia secondo la contingenza del momento. Io ti auguro di mantenere sempre integro questo bellissimo dono dello spirito che possiamo anche definire, apertura verso l’altro, relazione aperta e costruttiva, caos giocoso e istante d’eternità dove il piacere della parola diventa invenzione artistica. Narrazione poetica. Grazie Paola, incontrarti per me è sempre un evento e un avvenimento dove il riso ha effetti di verità e di esperienza di vita pragmatica.