Elena Rigano e Lucia Corti, le architette autrici del volume CasaClima R. Edifici storici ad alta efficienza energetica sono segnalate dall’agenzia di stampa ADN Kronos per la loro specializzazione “nella riqualificazione energetica di edifici storici (aggiudicandosi il Premio CasaClima Award)” all’interno dell’articolo Dall’edilizia alla ricerca, la green economy è ‘rosa’ apparso nel giugno 2014 in questa pagina
Dall’edilizia alla ricerca, la green economy è ‘rosa’
Da Diana Bracco a Catia Bastioli: sono tante le donne che proprio nell’economia verde occupano posizioni apicali e manageriali.
Dalla riqualificazione edilizia alle aziende che realizzano prodotti innovativi ed ecocompatibili, dalla bioarchitettura alle fonti rinnovabili, dalla ricerca alla moda etica. La green economy italiana è anche rosa e sono tante le donne che proprio nell’economia verde occupano posizioni apicali e manageriali. Secondo i dati della Fondazione Symbola e Unioncamere, analizzando ad esempio il comparto delle riqualificazioni, sola voce in attivo nell’edilizia, le donne hanno un ruolo da apripista: le start-up (nuove imprese iscritte nel primo semestre 2013) nelle costruzioni e nell’immobiliare tra quelle a guida femminile è green il 37,4%, tra quelle maschili il 28,2%.
E ancora, la green economy al femminile che rivoluziona il settore tessile e rinnova la moda, come nel caso di Claudia Lubrano che con Ecogeco – tessuto Genova ecologico realizza un denim da cotone biologico, con tintura a basso impatto ambientale a base di indaco naturale; Anna Grindi e il suo Suberis, “tessuto non tessuto” al 100% naturale, antibatterico e antiallergico, ricavato da un mix di sughero e cotone, seta, canapa; Claudia Ferri, Jessica Basile, Giovanna Eliantonio, Valentina Natarelli, ovvero “The Babbionz”, realtà abruzzese specializzata nella creazione di capi d’abbigliamento, accessori e oggettistica per la casa, nata con l’idea di re-inventare la moda di oggi attraverso il riuso di abiti vintage e di vecchi oggetti, scampoli di tessuti, avanzi di filati e il recupero delle tecniche del lavoro fatto a mano.
E poi ci sono le donne che trasformano i rifiuti in risorsa, come Carla Poli che nel Centro Riciclo Vadelago riceve le frazioni secche dei rifiuti industriali e urbani, li seleziona, smista, e rinvia alle aziende che li usano come materia prima e trasforma ciò che rimane viene trasformato in un granulato di plastica da utilizzare in altri cicli produttivi.