Descrizione
Padova è una grande città, dinamica, proiettata nel futuro, cuore nevralgico del Veneto che ha saputo costruire la sua modernità ancorandola alla storia e alla straordinaria bellezza del suo tessuto urbano.
Da anni l’Amministrazione Comunale è impegnata a trasferire qualità anche nei quartieri contemporanei dove più debole è stata l’azione di organizzazione urbana a partire dagli anni ’50. L’esigenza di soddisfare una domanda abitativa di un paese che usciva dalla guerra non sempre è riuscita nell’intento di restituire un’anima al nuovo tessuto urbano. Per questa ragione mi è parsa un’ottima occasione quella di far disegnare ai Giovani Architetti di Padova le nuove piazze di sei importanti aree a forte densità abitativa. Per vedere il futuro di questi luoghi non possiamo scegliere sguardo più lucido di quello di giovani professionisti, formati nei migliori atenei, a stretto contatto con la realtà di oggi e pronti alla sfida della città futura, la città in cui vorremmo vivere.
E così ho voluto ragionare con loro sui nostri quartieri per tratteggiare nuove centralità urbane e migliorare la fruizione di alcuni spazi pubblici, restituendo senso e anima ad alcuni brani di città.
Questo percorso è iniziato nel 2011, attraverso numerosi incontri dei vari gruppi di lavoro nelle nostre circoscrizioni e sta proseguendo attraverso l’esposizione al centro culturale Altinate/San Gaetano, trasformato in agorà del pensiero civile. La mostra sarà l’occasione per incontri e workshop indispensabili per ripensare e riconsiderare
“I luoghi delle emozioni”. Questo catalogo racconta le soluzioni immaginate, le suggestioni e intuizioni destinate a far discutere i nostri concittadini, a diventare volano di un nuovo pensiero urbano, con l’auspicio che tutti possano dare un contributo di idee e suggerimenti per la nostra splendida Padova.
Ivo Rossi
vicesindaco del Comune di Padova
Gli architetti
Stefanos Antoniadis, Marco Baldassa, Alex Braggion, Michela Bubola, David Canale, Davide Cavinato, Laura Coppo, Gianluca Dalle Fratte, Gianluca De Cinti, Gian Paolo Di Benedetto, Francesco Donatello, Carlo Ferrandi, Francesco Fusaro, Matteo Grassi, Enrico Lain, Monica Masiero, Barbara Meneghesso, Paolo Meneghetti, Marco Montagnini, Martina Morassutti, Filippo Nicoletto, Silvia Noventa, Silvia Padoan, Laura Pipinato, Roberto Pescarolo, Robert Putti, Roberto Righetto, Massimo Righetto, Roberto Rossato, Massimo Scattolin, Davide Varotto, Pier Cesare Vittadello, Tiziana Zangirolami, Marco Zaupa, Marco Alberto Zecchin.
Vai ai testi:
di Federico Della Puppa su Il futuro delle città, tra rinnovo urbano e sostenibilità. Dalle smart cities alle low cost cities alle smart communities: la città 2.0 motore dello sviluppo
e
di João Nunes su Il vuoto come opportunità
Sintesi dei contributi
Giovani architetti in rete, Andrew Boffa
Il GiArch, costituitosi a giugno del 2007, è una realtà che comprende ad oggi ventisette associazioni autonome, che sono rappresentative di quasi tutto il territorio nazionale… L’intenzione del Coordinamento è quella di costruire una rete dinamica soprattutto di comunicazione e scambio di esperienze a livello nazionale: una rete che possa essere utile ad implementare le attività dei singoli (che restano comunque indipendenti e separate) e promuovere l’architettura a livello nazionale.
Il momento delle emozioni, Gianluca De Cinti
E’ giunto il momento per noi Giovani Architetti di farci sentire, capire, non urlare ma usare la forza delle nostre idee per far sentire la nostra voce. …
E’ arrivato il momento, per noi, per la nostra professione, il momento di fare spazio ai valori più alti della progettazione trascurando interessi di parte; di provare a pensare il futuro in maniera razionale e non secondo regole prestabilite da chi non vuole capire le vere esigenze del territorio e dei cittadini. Ascoltare per gli altri perché fare architettura vuol dire ideare per la gente, progettare e costruire luoghi per stare insieme creando emozioni, trasformando i sogni in realtà sia nelle piccole sia nelle grandi costruzioni.
Da queste basi è nata l’idea de “I Luoghi delle Emozioni”, dall’esigenza di dire la nostra sulla città ascoltando chi la vive. Un Laboratorio creato dalla condivisione delle problematiche del nostro territorio e sviluppatosi facendo rivivere sei “non luoghi” di Padova, ridando a queste zone della città tutto il loro splendore, diurno e notturno per essere di nuovo vissute da chi le abita, dal turista e dalle famiglie.
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