La scuola tra tradizione e innovazione
è il tema dell’incontro organizzato dalla Società Dante Alighieri Comitato di Padova per il prossimo
giovedì 27 aprile
alle ore 17.30
Sala Anziani di Palazzo Moroni, Padova
in occasione del decennale della scompara di Pasquale Scarpati, Provveditore agli Studi di Padova a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta.
Interverranno
Emidio Pichelan, autore di Scusate il disturbo, stiamo studiando (overview editore, 2017)
Saverio Cardin (Dirigente scolastico).
Mirella Petrella (già Provveditore agli studi).
Pierantonio Bertoli (Ispettore scolastico).
Chi era Pasquale Scarpati
Vado a vedere la Giacomo Leopardi di Pontelongo, diceva un giorno d’aprile del 1976 un giovane funzionario del Provveditorato agli Studi di Padova, Pasquale Scarpati, al suo diretto superiore. La Giacomo Leopardi di Pontelongo, qualche migliaia di anime a 25 chilometri da Padova, era una scuola “chiacchierata”. E che “disturbava”.
La meta era la scuola media di Pontelongo, un piccolo comune nella provincia padovana. Ed era una scuola chiacchierata, dove gli studenti sembravano api in un alveare, occupati a studiare, sì, ma anche a proiettare film, leggere i giornali, stampare un giornalino ciclostilato, organizzare conferenze pomeridiane, uscire per esplorare il territorio. Quando mai?
E gli insegnanti usavano la cattedra come un banco di lavoro, avevano sostituito la pagella con una scheda valutativa, tenevano corsi di educazione sessuale. Quando mai?
Nel 1976 tutto questo sconvolgeva lo status quo. Urgeva un’ispezione. Ma quello che veniva riportato parlava di tre comunità – ragazzi insegnanti e genitori – complici di un progetto, di un sogno.
(da Scusate il disturbo)
Pasquale Scarpati è stato,
per noi della società Dante Alighieri, un caro amico ed un ascoltatissimo Consigliere. Gentile, acuto, colto e discreto, possedeva uno stile umano inconfondibilmente suo che gli conquistava un affetto ed una stima immediati ed incondizionati. Provveditore agli Studi di Padova per l’arco di un ventennio, ha saputo reggere le sorti della scuola a lui affidata con illuminata lungimiranza, riservando alla tradizione il dovuto rispetto senza, con questo, ignorare quanto di positivo le innovazioni di quegli anni potevano riservare.
Il Covid ci ha impedito di ricordarlo a dieci anni dalla morte. Lo facciamo oggi, a tre anni di distanza, ascoltando la voce di chi l’ha conosciuto e stimato. Sarà anche l’occasione, in questi giorni in cui molto si parla di scuola, di conversare anche noi su temi che toccano tutti da vicino perché riguardano l’oggi e il domani dei ragazzi che saranno il nostro futuro.
Maristella Mazzocca (Presidente del Comitato di Padova della Società Dante Alighieri).