Maddalena Gissi, attuale segretaria della CISL Scuola, ci ha girato una sua riflessione su Scusate il disturbo, stiamo imparando.
La riportiamo integralmente qui di seguito:
Per Simone Weil quello che serve in periodi incerti e difficili può venirci solo da racconti che, come fossero indicatori stradali, ci aiutino a non smarrire il cammino intrapreso. Si tratta di quel capitale narrativo che costituisce il primo patrimonio di ogni organizzazione, ricchezza che viene dalle origini, dallo slancio e dalla passione del momento fondativo, sostanza poi rigenerata e sviluppata nelle storie, nelle imprese, nelle persone che hanno affrontato momenti di sfida e di cambiamento.
L’identità e il valore dell’organizzazione si conservano se questo capitale non viene dimenticato o disperso, ma resta vivo, radice per continuare a produrre frutti e futuro. La motivazione ideale e sociale che sta alla base del lavoro sindacale si mantiene e resiste solo se ci si prende cura anche della trasmissione di testimonianze, di esperienze, di valori, di passioni che hanno tessuto la trama forte della sua storia.
Sono state queste considerazioni a renderci convinti, dopo averlo letto, che questo libro di Emidio Pichelan ci potesse aiutare a dare visione e forza al nostro lavoro. Il libro è la storia di una scuola e di una sperimentazione specifica degli anni settanta, nata dal fermento di allora, dalle speranze e dai sogni anche febbrili di quel periodo; ma è anche, e forse soprattutto, una riflessione e un canto sull’esaltante avventura umana e professionale di quanti, in ogni tempo e ovunque, hanno pensato e pensano la scuola come lo spazio in cui vivere e far crescere quell’idea di giustizia, di comunità, di bene che è l’anima profonda del nostro umanesimo.
Sul perché questo libro interessi la nostra storia lo vedete già dalla dedica a pagina 21 e poi dal primo incontro con l’autore a pagina 32, ma è in tutte le pagine di questa scrittura evocativa e splendida che noi possiamo ritrovarci.
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